
Mamma di tre figli, Dejan 18 anni, Pamela 15 anni e Andrea Chandra di 4 anni. Da settembre 2013 in sedia a rotelle, prima si pensava per colpa di un’ernia cervicale, alla fine si è scoperto essere per una forma di sclerosi multipla.
Vivere la vita di mamma con tre figli su una sedia a rotelle non è semplice, ma non è impossibile. Si può fare, e molte mamme come me lo fanno ogni giorno.
Viaggiavo per lavoro, viaggiavo tantissimo. E quindi ho creato il progetto “Viaggiare Disabili” per sensibilizzare sulla tematica del turismo accessibile e della mobilità. E continuo a viaggiare, spesso portando con me mia figlia di 4 anni.
E’ stata lei a dare il nome a questo blog, quando mi ha vista la prima volta in sedia a rotelle, dopo due settimane in cui non poteva vedermi. A casa stava provando la bicicletta con le rotelline (aveva 3 anni e mezzo) e arrivando in ospedale mi ha trovata seduta su questa grossa sedia che aveva, come la sua bicicletta, le rotelline. E così “guardaaaaa, mamma ha le rotelle”.
All’inizio temevo il momento in cui mia figlia mi avrebbe visto sulla sedia, poi, a quella frase, sono scoppiata a ridere. I bambini hanno una marcia in più. Ed è quella che ogni giorno cerco di carpire e di fare mia per affrontare anche le situazioni più “normali” che ormai normali non sono.
Troverete spesso foto mie, da sola o con i miei figli. Non sono esibizionista. Semplicemente sono vera e nel mio essere vera mi mostro come sono, come sto. Così saprete che tutto quello che leggete è vero e non una fantasia.
Se volete scrivetemi. Mi farebbe piacere scambiare opinioni su questo mondo. La mia email è s[email protected].
Non c’è che dire…io ti faccio i miei complimenti…Sei decisamente un esempio per molti!
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Grazie
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Sei una forza! E poi hai ragione, i bambini hanno una marcia in più!
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Mi sono commossa pensando all ingenuità della tua piccola. Tutti dovremmo avere invece un po’della tua forza!
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In bocca al lupo per tutto. Viaggiatrice, madre di tre e blogger! non é poco quello che fai!
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in realtà studio all’università, e viaggiare è il mio lavoro 🙂 e non mi sembra di fare di più di una qualsiasi altra madre
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